CE QU'ILS DISENT
28 giugno ore 21.00 Teatro del Lavoro
Bénédicte Davin - Belgio
La performatività del suo corpo si situa nell'incontro fra composizione, materia vocale e proliferazione di fenomeni, reali fughe musicali, libere da ogni esigenza nominativa, dove anche il soffio può apparire un segno. Questo approccio rileva il corpo come estensione.
L’anatomia è l’ultimo elemento, come una membrana tesa fra la voce interiore e la polifonia discordante del mondo, che dà al corpo il senso del suono e delle parole a partire dalle quali tutto può accadere
Una interpretazione contemporanea di opere dell'avanguardia dell’inizio del XX secolo della cantante Bénédicte Davin.
Una forma di teatro musicale che si interroga sulla questione dell'identità e il suo doppio che vuole dar voce ai sensi nascosti dietro i giochi del linguaggio.
di Benedicte Davin e Alain Wathieu
interpretazione Benedicte Davin
regia Alain Wathieu
regia figure e maschere - luci - video Damiano Privitera
Programma
Composizioni originali di Bénédicte Davin et Alain Wathieu a partire dai disegni e spartiti futuristi di:
P. & F. Cangiullo Partenza d'aeroplano 1918-1923
Angelo Rognoni Folla 1916-1922
Angelo Rognoni Desiderio 1916-1922
Filippo Tommaso Marinetti Opacita 1915
Filippo Tommaso Marinetti Donna cane 1914-1915
Intrepretazioni di poemi dadaisti et Merz:
Tristan Tzara An Petro (in "Manifesto Dada ») 1918
Kurt Schwitters Cigarren (Elementar) 1921
Kurt Schwitters Doof 1922
B. Davin & A. Wathieu Quoi que tu dis? (extrait) 2002
Kurt Schwitters Ursonate (extraits) 1922-32
Raoul Hausmann Bebebebe fmsbwtzu 1918
Bénédicte Davin (1963) è cantante e artista figurativa.
Annabelle Dupret descrive con precisione il suo lavoro : « La performatività del suo corpo si situa nell' incontro fra composizione, materia vocale e proliferazione di fenomeni, reali fughe musicali, libere da ogni esigenza nominativa, dove anche il soffio può apparire un segno. Questo approccio rileva il corpo come estensione.
L’anatomia è l’ultimo elemento, come una membrana tesa fra la voce interiore e la polifonia discordante del mondo, che dà al corpo il senso del suono e delle parole a partire dalle quali tutto può accadere »
In seguito agli studi in Arti Plastiche, Bénédicte Davin frequenta corsi di formazione vocale e teatrale che la portano alla musica e alla performance. Dopo aver realizzato esperienze musicali diverse, studia improvvisazione e le musiche parallele presso il Conservatorio Royal de Liège. L’interpretazione di opere lettriste, futuriste, dadaiste e contemporanee influenza le sue composizioni, una mescolanza di « sonzéphonèmes » e di materie vocali estratte dal loro quotidiano: la loro ritrascrizione dà luogo ad una scrittura ricca di annotazioni musicali e grafiche che si collegano al suo lavoro in ambito plastico figurativo.
contatti e prenotazioni
prenotazioni@teatrodellavoro.it
00 39 328 6021657